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FRIDA KAHLO: L’ “IMPERFEZIONE” CHE DIVENTA FEMMINILITA’.
“Bellezza e bruttezza sono un miraggio, perché gli
altri finiscono per vedere la nostra interiorità”. (F.K.)
“Ero solita pensare di essere la persona più strana del
mondo ma poi ho pensato: ci sono così tante persone nel
mondo, ci deve essere qualcuna proprio come me, che si
sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui
mi sento io”. (F.K.)
Un esempio di realismo e personalità vere che hanno lasciato,
e lasciano tutt’ora, un segno profondo, a dispetto del
tanto “fintume” e della ricerca della perfezione assoluta
a tutti i costi, che troppo spesso ci circondano.
Frida Kahlo (1907-1954), simbolo dell’avanguardia artistica
e dell’esuberanza della cultura messicana del Novecento,
incarna questo realismo, con il suo tributo a quelle
culture, quelle donne, quei fatti della vita che, in un
mondo in cui solo il “fotogenico” ed il perfetto merita
uno sguardo, sono di solito relegate ai margini.
E con i suoi coloratissimi e realistici quadri sembra
dire: “Lottate per i vostri ideali ed accettate i vostri
difetti. Anzi, rendeteli il vostro tratto distintivo e
fatelo diventare un punto di forza”.
E lei lo ha fatto, diventando un’icona di stile celebrata
tutt’oggi, oltre che un simbolo del femminismo.
Capelli lunghissimi e raccolti, toni accesi, corone di
fiori, rossetto rosso fuoco, sopracciglia naturali
in assoluta contro-tendenza e stessa cosa per i baffi:
l’assoluto elogio del non-adeguamento alle tendenze
ed il simbolo della sua forza di donna che ha avuto una
vita difficile tra malattie, brutti incidenti e tradimenti.
Così i suoi difetti diventano pregi,
il suo aspetto non convenzionale ed eclettico diventano
la sua forza.
La meravigliosa retrospettiva alle Scuderie del Quirinale
a Roma fino al 31 Agosto 2014, nella quale ieri pomeriggio
mi sono letteralmente persa, è un imperdibile tributo ad
una grande artista, un’icona indiscussa, un marchio di
culto del merchandising universale e, soprattutto, ad una
grande donna.
La mostra presenta oltre 160 opere tra dipinti e disegni,
oltre 40 straordinari ritratti e autoritratti, tra cui
il celebre “Autoritratto con collana di spine” del ’40
mai esposto prima in Italia,
l'”Autoritratto con vestito di velluto” del ’26,
dipinto a soli 19 anni,
ed infine alcuni eccezionali ritratti fotografici
dell’artista, in particolare quello realizzato da Nickolas
Muray (per 10 anni amante di Frida),
“Frida sulla panchina bianca, New York, 1939” divenuto
poi una famosa copertina della rivista Vogue.
Un percorso che vale la pena esser vissuto per almeno
un’ora, in una giornata in cui volete immergervi nella
visione originale ed emblematica di una grande donna,
di una bellezza al di fuori degli stereotipi,
che esiste nella verità di esser se stessi,
nella realtà delle cose che ci succedono,
senza intervenire per mitigarne la durezza,
che richiede un grande coraggio, quello che mai
mancò a questa donna straordinaria.
(Credits:Google-F.Kahlo)