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PARIGI. E IL SOGNO. CHIAMATO GUERLAIN.
“Perché non qui?
Perché non ora?
Quale posto migliore di Parigi per sognare?”(Ratatouille).
Perché se è vero che in certi momenti ed in certi
luoghi è più facile sognare, Parigi è sempre quel
momento e quel luogo giusto per farlo.
Perché questa città il cuore lo ruba proprio a tutti,
scettici compresi, perché poi quei suoi colori,
quei suoi beige che trasmettono serenità come
nessun’altra grande città sa fare, quei suoi tramonti,
quei fiori freschi ad ogni angolo di strada,
quei tetti meravigliosi, simili eppur sempre diversi
che rimarresti incantata per ore a guardarli,
quei profumi dei croissant al burro e del pain au
chocolat appena sfornati, quei sapori, le sue luci,
gli strass e i lustrini, ti rubano l’anima, sempre,
ogni volta, come la prima volta.
Perché poi ogni volta che ci metti piede, c’è
sempre qualcosa che ti fa sognare e te ne fa
innamorare per l’ennesima volta.
Come il pomeriggio passato da Guerlain, un sogno
ad occhi aperti divenuto realtà, nella splendida
boutique al 68 di Avenue des Champs Elysées.
Mille metri quadri su quattro piani tra lusso e
storia, boccette iconiche e materiali pregiati.
Ed al primo piano il tempio del make up, un
luogo incantato, dove spiccano due occhi immensi
opera di Norbert Brenner e si snoda una citazione
di Marcel Proust che afferma:
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel
creare nuovi paesaggi, ma nel possedere occhi
nuovi”, scritta con lettere composte da
minuscole perle di cristallo.
Per me le coccole di un abile truccatore della
Maison Guerlain per una sessione di Flash Make up.
Il primo tocco è dato dal correttore illuminante
Precious Light n.01 e come d’incanto i segni di
stanchezza della settimana si dissolvono.
Poi una noce di Fond de Teint Terracotta Joli Teint
applicato a piccoli tocchi dalla parte centrale del
viso verso l’esterno.
Si passa agli occhi: una matita nera per sublimare
lo sguardo sfumata verso l’esterno con un
leggero effetto smoky, poi come un pianista sui
tasti il truccatore preleva le polveri dall’Ecrin
4 Couleurs “Les Fumée”e comincia ad applicarle
sulle palpebre come su di una tavolozza, sfumando
i colori più scuri verso l’esterno per ingrandire
l’occhio.
“Le ciglia non sono mai troppo lunghe” spiega
nel suo libro “I colori della mia vita” Olivier
Echaudemaison.
Ed io sono pienamente d’accordo.
Le ciglia vengono sublimate con il mascara nero
Cils d’Enfer: vengono pettinate prima le estremità
delle ciglia, poi vengono separate bene tra loro
ed infine incurvate ed arricciate con una leggera
pressione dello scovolino.
Si passa poi alle labbra: con l’abile uso di un
pennillino splendono grazie al Rouge Automatic
n.143 e sono poi disegnate nella parte superiore
con la matita labbra n.43.
E’tempo degli ultimi ritocchi sulle guance:
per un effetto bonne mine una spolverata di
Terracotta 4 Saisons n.2 con un delicato
profumo di bergamotto e mandarino, che dona
immediatamente un effetto luce meraviglioso.
Infine un pennello morbido scalda le mie guance
con il Blush n.2 Chic Pink.
Rimuoviamo la fascia che ha tenuto indietro
i capelli per ammirare il risultato finale:
tanta luminosità ed un effetto naturale, raffinato
ed elegante.
Esco sugli Champs Elysées e mi sento leggera,
bella, in un trucco femminile ma molto naturale
e felice, perché in quel luogo magico,
quasi incantato, sembra di aver vissuto un sogno.
(Un Grazie, ancora, e di cuore a Julie che mi
ha dato la possibilità di vivere i miei venti
minuti da principessa…).
(Credits: K.S.-Guerlain-tumblr)